mercoledì

RICORDANDOMI COME SARO'


I quarant'anni li ho superati già da un po', abbandonata la gioventù, mi sento adulto come non mai.
Il vero impegno, non è tanto quello di restare apparentemente giovane, quello tutto sommato a meno che non fai un lavoro veramente logorante e hai una alimentazione di merda, alla fine qualche anno in meno lo dimostri sempre... Il vero impegno che pretendo da me, è nell'essere e restare contemporaneo, aderente e inerente al tempo storico e intimo che sto vivendo.
La giovinezza di per se, non è un valore, con i suoi stereotipi tende a distrarci e ad illuderci, ho conosciuto vecchi di vent'anni e vecchi veri convinti di avere vent'anni... in entrambi i casi, li considero personaggi fuori sincrono.
Concentrarsi sulla caducità, accettare che tutto ha una fine, mi spinge a non usare mai la frase "...Ai miei tempi"; Finchè avrò fiato, sarà sempre il mio tempo.
Invecchiare è una botta di culo e questa fortuna nei prossimi anni, se continuerò ad esistere, me la voglio guadagnare.

lunedì

LITIGI, CONFLITTI & SET-UP.


Litigare con Edu è una cosa che mi riesce quasi sempre male, ma a volte è necessaria.
Lasciando da parte i battibecchi , le frasi ad effetto e qualche risposta burbera; Parlo proprio di litigate vere, con alzate di voce, qualche parolaccia e silenzio finale... quelle litigate che, appena concluse, pensi che tra te e lui ci sia un vuoto incolmabile e che ormai l'amore è venuto meno e che è meglio per entrambi finirla li.

In questi ultimi mesi dopo un periodo di stasi, mi sono riattivato sia fisicamente che mentalmente, nuovi progetti, ho perso diversi chili, ho ripulito la nostra casa di Roma da un sacco di oggetti e vestiti accumulati con gli anni e diventati per noi obsoleti se non addirittura odiosi. Edu non è stato da meno, ha avuto una promozione, che gli ha portato un ulteriore  carico di lavoro, responsabilità e viaggi; Insomma un lungo periodo di set-up per entrambi.
C'è un detto orientale che più o meno dice così “ I conflitti devono esplodere. E' responsabilità degli uomini portarli a buon fine”, l'esercizio difficilissimo che tentiamo di fare entrambi quando litighiamo sul serio, è quello di non dimenticare mai i motivi che ci hanno spinto a scegliere, volere e amare il nostro compagno  e anche se in quell'istante, non riusciamo più a vederli, essi esistono, sono reali e sono nascosti dietro i fumi densi della rabbia del momento.
Qualche giorno fa più o meno è avvenuto proprio questo. Partita come una innocua osservazione, in pochi minuti siamo finiti con il vomitarci addosso giudizi e  condizioni esistenziali  che evidentemente avevano perso di utilità e significato. 
Finita la litigata e calato il silenzio, pensavamo di non amarci più... o almeno non più come prima.
Abbiamo passato un giorno intero a metabolizzare evitando ulteriori confronti. Con un certo imbarazzo iniziale,  ci siamo riavvicinati, poi baciati e abbracciati e sempre  in silenzio, siamo rimasti così  per qualche minuto.
 E' vero! E' palese!  la vita, l'amore e le esperienze  connesse  ci  modificano i parametri ciclicamente, è successo così in passato e sarebbe successo ancora e ancora, basta saperlo. Io continuerò ad amare  Eduardo, continuerò ad essere parte integrante  dei suoi cambiamenti e lui dei miei.

Spesso, l'errore più grande che facciamo con le persone che ci sono vicine, è quello di ritagliare la loro immagine, metterla poi su un fondale e illuderci che quell'immagine e quel fondale non cambieranno mai più.